Granai della Memoria

La corporatura esile di Lucija Milic non dà conto del suo carattere fiero e orgoglioso. La fierezza poggia su una tradizione familiare che da 500 anni lavora queste terre di confine e incomparabile bellezza, l'orgoglio discende invece dalla consapevolezza d'essere parte della comunità slovena, della sua cultura ricca di tradizioni e miti arcaici.

La loro azienda agricola ha caratteristiche davvero speciali, sfida le leggi dell'economia globalizzata, senza compromessi, alla ricerca di un'autarchia alimentare ed energetica rispettosa delle tradizioni e dell'ambiente. La produzione agricola in queste terre siccitose è difficile e richiede sforzi enormi, sostenuti da generazioni di contadini, che hanno realizzato muretti a secco, per proteggere dal vento le piante, scavato solchi nella roccia colmati con la terra trasportata dalle doline.

Lucija ha una grande passione per le tradizioni di origine slava come il culto del serpente bianco femmina o le festività connesse a riti di fertilità come l'albero del maggio. Tra i suoi più grandi desideri c'è la costituzione di un museo realizzato a partire dalla grande quantità di oggetti raccolti dalla sua famiglia nei secoli.