Rodolfo Gaia

the twentieth century in Bra narrated by a protagonist of the life of the city

Intervistato nel 2005, nella memoria del geometra Rodolfo Gaia, classe 1918, rivive la Bra che conobbe giovinetto negli anni Venti: le vie cittadine con le loro antiche denominazioni, le attività produttive caratteristiche, l’urbanistica cittadina, la socialità diffusa, sia laica sia religiosa. E, ancora, la vita nell’albergo di famiglia, l’Antica Italia sito in via Pollenzo, trascorsa osservando gli antifascisti indomiti costretti al silenzio, la miseria dei contadini che partecipavano al mercato del venerdì e sentendo crescere la passione per i cavalli. Rivivono i giochi di un’epoca in cui Bra era ancora senza auto e il cui cielo era talvolta solcato da un aeroplano, un autentico avvenimento per l’epoca.
Passando invece al dopoguerra, periodo nel quale fu sindaco, amministratore provinciale, presidente dell’ospedale cittadino e della Usl, Gaia si sofferma sugli amministratori che conobbe, sulla modernizzazione dell’ospedale di Bra, sull’umanizzazione del manicomio di Racconigi, sui piani regolatori cittadini e sulla protesta contro un comizio missino.  

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