Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Cristina Guidobono Cavalchini

Riso Buono a Casalbeltrame

Cristina Guidobono Cavalchini, professionista divisa tra Londra e l'Italia, scopre una vecchia proprietà della famiglia del marito, abbandonata da decine di anni, nella pianura novarese. A Casalbeltrame, tra risaie e vecchie cascine, Cristina fa rifiorire i terreni di famiglia: ristruttura l'abitazione padronale e le pertinenze, si dedica con passione e tenacia a far prosperare l'azienda agricola fissando come capisaldi assoluti la qualità del suo prodotto e il rispetto dell'ambiente.

Cristina rompe le tradizioni per dedicarsi alla coltura di una varietà che mai nessuno aveva, prima di lei deciso di coltivare nel novarese, il riso Carnaroli. Un riso delicato, soggetto all'allettamento, ma con straordinarie qualità organolettiche, valorizzate da un procedimento tradizionale che consente, attraverso l'invecchiamento, di minimizzare la dispersione di amido e minerali in fase di cottura. La varietà Artemide rappresenta invece la nuova tendenza del riso: integrale, aromatico è frutto dell'incrocio fra Venere e un riso Indica.

Una storia piena di entusiasmo ben bilanciato da lungimiranza e fiuto per le tendenze dell'agroalimentare, hanno spinto i prodotti della Tenuta La Mondina di Casalbeltrame ad essere apprezzati nelle cucine dei migliori chef al mondo, regalando al riso, piatto povero e tradizionalmente privo di un'identità di marca forte, una grande riconoscibilità.

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Le ragioni della terra

Le ragioni della terra

Il progetto “Le ragioni della terra. Parole, gesti e storie dell’agricoltura piemontese”, realizzato da Regione Piemonte - Direzione Agricoltura in collaborazione con il Laboratorio “Granai della memoria” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, è stato avviato nella primavera del 2017 con l’obiettivo di individuare, selezionare e raccogliere testimonianze rappresentative della complessità e diversificazione territoriale, culturale e imprenditoriale del sistema agricolo piemontese.

Il metodo che ha portato all’individuazione dei soggetti da intervistare, sulla base dell’esperienza di indagine etnografica e di campionamento maturata nel corso degli anni dal Laboratorio “Granai della memoria” ha un punto di partenza geografico rappresentato dai 15 areali in cui il territorio regionale piemontese è stato suddiviso all’interno del Piano paesaggistico regionale. Per ciascun areale sono state quindi indagate almeno due realtà imprenditoriali, avendo cura di rappresentare comunque un’articolazione provinciale e una copertura delle diverse filiere produttive del comparto agricolo piemontese. Successivamente, si è lavorato per individuare soggetti da un lato detentori di specifiche conoscenze di natura orale e gestuale in campo agricolo, dall’altro con un vissuto biografico ed esperienziale diversificato: il risultato è uno scenario in cui convivono aziende di tradizione secolare e plurisecolare a fianco di nuove forme di imprenditorialità, sovente portate avanti con originalità e creatività da “neocontadini”, persone che per esperienze di vita e percorsi lavorativi si sono avvicinate al mondo agricolo non già per continuità con l’impegno famigliare ma per scelta.

Le testimonianze raccolte hanno preso la forma di 35 video-interviste della durata di 3-5 minuti che sono disponibili sul portale di Regione Piemonte “Piemonte Agri Qualità” (www.piemonteagri.it), mentre in questa sezione del portale “Granai della memoria” sono archiviate le interviste intere.

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