Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Aldo Agnelli

L’amico di Beppe Fenoglio che ha fermato il tempo in bianco e nero

Intervistato nel 2014, dal professore di antropologia Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dal 2011 al 2017, Aldo Agnelli classe 1924 nasce ad Alba dove ha vissuto e lavorato. Fotografo professionista, eredita il mestiere dal padre, che a sua volta lo aveva ereditato dal nonno. Ha iniziato a catturare immagini alla fine degli anni Trenta, quando il padre Piero, esperto ritrattista milanese, trapiantato ad Alba in servizio militare e qui sposatosi, lo introduce per la prima volta nella camera oscura del negozio di famiglia, in via Mazzini. L’attività si trasferisce nel 1940, in via Maestra 15. È qui che, con i fratelli Enzo e Giorgio e l’efficiente commessa Carla, porta avanti il laboratorio, specializzato anche in ottica, sino al 1994. Agnelli è anche un cronista attento del suo tempo, documenta tutte le trasformazioni della sua città e del territorio: una vetrina del suo negozio era dedicata interamente agli avvenimenti locali, una sorta di giornale settimanale che veniva rinnovato ogni lunedì e che per i suoi concittadini era un piacevole appuntamento. Personalità attenta e curiosa è protagonista, insieme a Beppe Fenoglio e Pinot Gallizio, del fermento culturale che anima Alba negli anni Cinquanta. Novant’anni vissuti da testimone e da protagonista, raccontando per immagini Alba, le Langhe, la vita contadina e la grande amicizia con Beppe Fenoglio. Numerose le pubblicazioni, che documentano la sua intensa e appassionata attività e che ne fanno osservatore privilegiato di un territorio unico, fra cui ricordiamo l’ultima C’era una volta la Langa.

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Storie di vita

Storie di vita

La sezione raccoglie storie di vita: autobiografie e narrazioni che non attengono a progetti tematici specifici. Si tratta di un archivio in cui confluiscono universi di vita che virtualmente dialogano tra di loro perché ogni ciclo di umanità ritrova la sua valenza individuale nel confronto con l’altro. La narrazione diventa un’esperienza nuova per il soggetto intervistato che scopre e ri-scopre se stesso raccontandosi. Archivio realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

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