Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Pina Bongiovanni

Cuoca dell'Osteria dell'Unione di Treiso

Pina Bongiovanni veniva da una famiglia di osti: il padre Cesare negli Anni Trenta aveva rilevato quel piccolo locale con davanti una graziosa topia (il pergolato di foglie di vite vergine) dove, a Treiso, gli anziani si trovavano a bere un bicchiere di Barbaresco giocando a carte. Durante la guerra arrivò Radio Londra e i rastrellamenti dei repubblichini, con la grande paura di essere portati in Germania soltanto perché avevano dato da mangiare ai partigiani. La Pina era bambina, aveva quattro anni quando arrivò la Liberazione, ma il padre decise di chiudere tutto e così l’Osteria dell’Unione rimase abbandonata per trent’anni. Pina e Beppe incontrarono Carlin alla Cooperativa Libraria La Torre di Alba e da lui furono convinti a riaprire la trattoria di famiglia. Racconta Pina: «La licenza era scaduta e il Comune non ce la voleva concedere. Fu lui che disse: facciamo un circolo Arci, sarà un posto dove porteremo i compagni a mangiare. E così fu. Vennero tutti, da Luciano Lama, segretario della Cgil, a Ermete Realacci, segretario della Legambiente, da Diego Novelli sindaco di Torino, a Massimo D’Alema e Valter Veltroni, a tanti altri. Nei primi anni per mangiare da noi bisognava avere la tessera. Servivo soltanto pane e salame, poi arrivarono i tajarin, gli agnolotti del plin (sono quelli minuscoli con il pizzicotto per chiuderli, NdA), il coniglio in umido e il vitello tonnato». Scrisse Folco Portinari che là si mangiava il miglior coniglio del mondo

Dati intervista

Informazioni geografiche

Nazione: IT

Regione: Piemonte

Città: Treiso

Testimoni della memoria

Pina Bongiovanni

Anno: 1942
Città: Treiso
Scuola: Elementare
Professione: Cuoco
Lingue parlate: Italiano

Scheda di: Marcello Marengo
Video di: Giacomo Piumatti
Creato il: 10-11-2021

Questo video fa parte del seguente archivio
Storie di vita

Storie di vita

La sezione raccoglie storie di vita: autobiografie e narrazioni che non attengono a progetti tematici specifici. Si tratta di un archivio in cui confluiscono universi di vita che virtualmente dialogano tra di loro perché ogni ciclo di umanità ritrova la sua valenza individuale nel confronto con l’altro. La narrazione diventa un’esperienza nuova per il soggetto intervistato che scopre e ri-scopre se stesso raccontandosi. Archivio realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

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