Granai della Memoria Granai della Memoria - The Granaries of Memory

Universita di Scienze Gastronomiche Slow Food


Andrea Inzalaco

La cipolla paglina di Castrofilippo

Andrea Inzalaco, classe 1969, agricoltore di Castrofilippo, coltiva la cipolla paglina, Presìdio Slow Food e molti altri prodotti tipici della sua terra come le mandorle, il grano e l'olio d'oliva. Consapevole dell'impatto che l'agricoltura ha sul clima e sugli ecosistemi ha adottato tecniche colturali estremamente rispettose dell'ambiente che ha ereditato dai suoi antenati, grandi conoscitori del territorio.

La cipolla paglina era quasi scomparsa, schiacciata dalla richieste molto standardizzate del mercato globale: la pezzatura di grandi dimensioni, la durata stagionale e il sapore dolce di questa cipolla siciliana anziché essere intese come caratteristiche di unicità e quindi di pregio l'avevano relegata al consumo privato di poche famiglie di contadini. Quattro produttori locali, con l'aiuto di Slow Food, decidono di invertire questa tendenza e assicurare alla comunità locale il mantenimento di questo ecotipo.

La coltivazione è garantita quasi esclusivamente attraverso opere manuali: a luglio si raccolgono i semi, ai primi di ottobre si realizza il semenzaio intensivo, tra dicembre e gennaio si trapiantano le piantine dei semenzai in pieno campo, quindi in primavera si mantiene il campo pulito dalle infestanti zappando a mano e a giugno si raccoglie.

La cipolla paglina era la base della cucina di Castrofilippo tutto l'anno, sempre presente nei piccoli appezzamenti siciliani, era un alimento fondamentale per la dieta di chi lavorava in campagna, in estate il contadino mangia "pane e cipudda".

Questo video fa parte del seguente archivio
Terra Madre

Terra Madre

L’archivio conserva le esperienze dei popoli della terra, le musiche, le tradizioni delle comunità del cibo che si ritrovano ogni due anni a Torino per condividere esperienze e saperi. L’archivio racconta le storie di vita dei contadini, pescatori, allevatori, trasformatori che partecipano alla rete mondiale di “Terra Madre”. Le interviste fanno emergere intimi rapporti tra i prodotti tradizionali e il territorio in cui vivono. Ricerca promossa dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e Slow Food.

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